Iets op Bach

Regia
Alain Platel

Direzione Musicale
Roel Dieltiens

Danza e creazione

Lazara Rosell Albear
Gabriëla Carrizo
Franck Chartier
Sidi Larbi Cherkaoui
Lizi Estaras
Samuel Louwyck
Einat Tuchman
Minne Ghani Vosteen
Darryl E. Woods
Adolescente
Nelis Cosyns
Ragazza
Lisa Thyrion

Musicisti
Christine Busch violino
François Fernandez violino
Frans Vos viola
Roel Dieltiens cello/cello piccolo
Jan De Winne Flato Traverso
Saskia Fikentscher oboe/ flauto a becco
Robert Kohnen organo/clavicembalo
Love Persson doppio basso

Cantanti
Steve Dugardin contralto
Lieven Termont baritono
Greta De Reyghere soprano

Drammaturgia
Hildegard De Vuyst

Scenografia
Pol Heyvaert

Assistente scenografo
Danja Cauwbergs

Allestimento scene
Diony Hoogenboom
Johan Vermeire

Costumi
Pynoo

Direzione tecnica Luci

Gerd Van Looy

Coordinazione tecnica
Lieven De Meyere

Tecnici
Diony Hoogenboom
Robrecht Ghesquière
Gerd Van Looy

Foto
Chris Van der Burght

Affiche\locandina\materiale promozionale
Dirk De Hooghe

Video
Sven Augustijnen

Direzione della produzione
Linda Suy

Gestione della tournée
Iris Raspoet
Roadmanager Musicisti
Frederik Dombrecht

Produzione
Ensemble Explorations
Rederijkerslei 11B1
2500 Lier
Les Ballets C. de la B.
Citadellaan 40
9000 Gent

Contatto
Frans Brood Productions
Muinklaan 10 - 9000 Gent

Co-Produzione
Euro-Scène Leipzig, Expo 98 Lisboa, Hebbel -Theater (Berlin), Kunstencentrum Vooruit (Gent), Internationales Sommertheater Festival Hamburg, South Bank Centre (London), Northern Stage Newcastle, Théâtre de la Ville (Paris), ERT Modena, KunstenFESTIVALdesArts (Brussels).


Ringraziamenti
Isnel Da Silveira, Arne Sierens, Jean Marc Adolphe, Irène Filiberti, An Elisabeth Wolff, Bram Van Looveren, Martine De Breuck, Willem De Wulf, Moods, all staffmembers Kunstencentrum Vooruit en Hallen van Schaarbeek, the flying cook and all the doctors and caretakers.

Sembra che Alain Platel non ami affatto il ruolo del Padreterno. Egli non scorge nessun interesse nello sviluppo di una chiesa propria e di un' adeguata liturgia, ma modella la sua opera creativa in forme differenti e con l' aiuto di diversi personaggi. " Bonjour Madame " e " La tristeza Complice " sono nati in seno ai Ballets C. de la B.; mentre, " Moeder en kind " e " Bernardetje " sono stati entrambi realizzati in collaborazione con Arne Sierens, con la partecipazione della compagnia Victoria.

In ogni caso, i Ballets C. de la B. costituiscono la sua parrocchia. Ufficialmente, benché si tratti di un collettivo all' interno del quale si è sempre condiviso tutto, egli ne è il direttore artistico. In passato si partecipava a un processo di creazione in comune; oggi i membri del vecchio collettivo si lanciano reciproche sfide, di modo che ciascuno possa realizzare un' opera propria, come è già accaduto a Hans Van den Broeck, Christine De Smedt e Koen Augustijnen. Platel non si tramuterà mai in un santo patrono; il suo credo sarà piuttosto: nuotare o affondare. Ma in entrambi i casi egli può contare su un solido appoggio.

Sembra che la sua mente dia alla luce molto di rado creazioni già definite. All' inizio delle prove le certezze sono limitate, non esiste un piano divino. D' altronde egli lo troverebbe fastidioso; " Bonjour Madame " è nato da nove uomini e una donna, " La tristeza Complice " da Purcell adattato alla fisarmonica. Ma c' è ancora di più, il sospetto e la speranza che Platel si ritiri nello spazio della " non - onniscienza " per fare posto all' imprevisto e al non - previsto. Questa volta il punto di partenza é la musica di J. S. Bach. Spesso essa viene associata alla scienza e alla matematica. O all' odore della divinità e dell' etere, al grido di liberazione e alla fuga. Platel intraprende unĠaltra strada: Bach come consolatore, voce del desiderio, della debolezza, dell' estasi, della rivolta e della capitolazione, di tutto ciò che è umano.

Un anno e mezzo di attento ascolto di Bach ha permesso a Platel di riunire i suoi pezzi preferiti che sono eseguiti dal vivo sotto la direzione musicale di Roel Dieltiens. L' ensemble è composto da nove musicisti: violino, viola, contrabbasso, oboe, flauto traverso, flauto dolce, organo, clavicembalo e violoncello. I cantanti sono: Greta de Reyghere (soprano), Werner Van Mechelen (baritono) e Steve Dugardin (contralto). Questa volta niente arrangiamenti, Bach non si tocca, si suona perfino su strumenti antichi. Tuttavia l' autenticità non diventa folklore, è sempre importante arrivare a toccare il pubblico contemporaneo attraverso gli stilemi di ieri. Le strade di Dieltiens e Platel si incrociano sullo stesso percorso emotivo.

Platel sarebbe impotente se avesse a che fare con persone sprovviste di personalità. Egli vuole ad ogni costo che i suoi collaboratori manifestino la parte più profonda di se stessi. I nove danzatori, che arrivano da ogni angolo del mondo, si sono formati in discipline differenti. Alcuni partecipavano già a " La tristeza Complice " (Minne Voosten, Samuel Louwyck, Gabriela Carrizo e Franck Charter che ha fatto una sostituzione durante la tournée), altri (Lazara Rosell Albear e Larbi Cherkaoui), sono stati reclutati al " De Beste Belgische Danssolo " ( " Il miglior solo belga " ), il concorso organizzato da Platel, altri ancora sono dei novizi (Einat Tuchman, Lizie Estarˆs e Darryl Woods). La compagnia, una volta ancora, comprende dei ragazzi (una coppia di adolescenti). La scommessa resta la stessa: creare un mondo di differenze.

Per questo i danzatori interpretano le proprie storie o ne inventano di nuove secondo le istruzioni di Platel che non dimentica mai ciò che succede negli spogliatoi: Diana, Dutroux, Dolly e i Morti in nome di Dio. Ciò evoca immagini poco incoraggianti e suscita sensazioni inesprimibili: lĠodore di secrezioni libidinose e rancide. Una sorta d' inferno.

Allora, in che prospettiva si situa Platel? Se si cerca una risposta univoca non la si troverà mai. Egli non opera scelte ed esclusioni. Il suo mondo non è nettamente diviso in lupi e pecore, un uomo è anche una donna, una cosa non è mai solamente bella. Egli abbraccia le contraddizioni e collega gli estremi. Congiunge e sincronizza. In questo movimento non ci sono vincitori o vinti, né si parla mai di riconciliazione. (Un conflitto eterno come sorgente del bene, della purezza e della bellezza, se bisogna dare ad ogni costo una morale alla storia). " Iets op Bach " s' annuncia come un matrimonio turbolento fra cielo e inferno.

Hildegard de Vuyst

 

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