(Ungelöschter Kalk)
(Ongebluste Kalk)
da
Marinus van der Lubbe
Martin Schouten
regia
Paul Koek
Johan Simons
con
Fedja van Huêt
Marike Nieuwint
adattamento e
drammaturgia
Tom Blokdijk
musiche
Florentijn
Boddendijk
Remco de Jong
Leo de Nijs
Ronald Roffel
costumi
Dorine van
lJsseldjjk
allestimento
tecnico Veenstudio
Ton van der Meer
Paul Koek
produzione
Nico Bink
Erin Coppens
datore luci
Ate‑Jan
van Kampen
fonico
Will Jan Pielage
Theatergroep Hollandia beneficia dei contributi
della Provincia del Noord‑Holland e del Ministero olandese
dell'Educazione, Scienza e Cultura
Versione tedesca con sottotitoli in italiano
Ci sono uomini brillanti che scrivono un solo
libro e uomini che compiono un'unica azione. Marinus van der Lubbe appartiene a
quest’ultima categoria, benché abbia tenuto un diario di viaggio, scritto
lettere e anche due poesie. Il 27 febbraio del 1933 appiccò il famoso incendio
al Reichstag di Berlino. Fu un atto di protesta il suo, inteso come segnale a
tutti gli operai tedeschi per indurli a ribellarsi contro HitIer. Non fu un
vero grande incendio: soltanto l'aula parlamentare prese fuoco realmente,
mentre la cupola rimase intatta, a dispetto di tutte le foto ritoccate dai
nazisti che mostrano le fiamme riversarsi fuori dal palazzo su tutti i lati. il
gesto di Van der Lubbe ebbe importanti conseguenze poiché venne usato da HitIer
come pretesto per arrestare cinquemila oppositori della sinistra, cosa che lo
aiutò a vincere le elezioni e sospendere la costituzione, affermando definitivamente
la sua dittatura.
Questa è la storia che tutti conosciamo e non è una
ragione per mettere in scena Marinus Van der Lubbe, anche se per lui tutto ciò
si è risolto in una tragedia personale. Soltanto così potremmo definire il suo
processo: una tragedia. Da una parte i nazisti, che tentavano di provare la
matrice comunista dei complotto, dall'altra i comunisti, che volevano
dimostrare la strumentalizzazione dell'incendio operata dai nazisti. Questa
battaglia ridusse in pezzi Van der Lubbe. Il processo letteralmente sottratto.
Durante il dibattimento rimase a capo chino, e a causa di questo atteggiamento
la sua salute mentale fu messa in dubbio. Ed è così che la sua figura è rimasta
nella memoria di molte persone: un ragazzo ritardato che fu strumentalizzato
dai neri e dai rossi. Anche questo è tragico.
Marinus Van der Lubbe prevedeva chiaramente che la
nomina di Hitler a cancelliere avrebbe non soltanto condotto alla miseria i
lavoratori ma scatenato la seconda guerra mondiale, ed è proprio questa
tragedia che intendeva evitare.
Agì da solo, perché non poteva contare su nessun
aiuto. E questo va oltre il tragico.
The Story of
Marínus è incentrato
sul tema della possibilità, da parte del singolo, di scatenare un movimento
sociale che potrebbe avere un impatto disastroso, una questione a cui non è
ancora stata data risposta. Per questo potrebbe essere utile cercare di capire
in che modo Marinus tentò di trovare la propria risposta.
Il suo gesto, anche se disastroso, rappresentò la
protesta più eloquente possibile in quel momento. Marinus era ignorante, le sue
affermazioni erano confuse, spesso non aveva idea di cosa fosse la realtà, ma
possedeva fantasia e coraggio.
Gli spunti interessanti della storia del giovane
muratore olandese di Leida derivano dalle sue vicende personali.
Era forte come un bue e dopo il campionato mondiale
di boxe venne soprannominato 'Dempsey'. Un giorno qualcuno gli infilò per gioco
una sacca di cemento vuota in testa che gli danneggiò la vista, e da quel
momento fu costretto a vivere dell'assistenza pubblica.
A Leida dirigeva il gruppo giovanile comunista; una
volta riuscì a coinvolgere circa 150 ragazzini nella manifestazione del Primo
Maggio, un'altra organizzò uno sciopero.
Era sempre presente nel momento in cui una manifestazione
degenerava e portava a scontri con la polizia. Per guadagnarsi da vivere, pensò
di affittare una scavatrice, o avviare una libreria. Visto che i funzionari
dell'assistenza non gli concedevano il denaro di cui aveva bisogno, spaccò i
vetri delle finestre e dovette scontare tre mesi di prigione.
Per guadagnare la somma di cinquemila fiorini
offerta dal settimanale Het Leven, voleva essere il primo olandese ad
attraversarere il canale e per due volte arrivò in bicicletta a Calais, invano.
Tentò di raggiungere a piedi la Russia perché voleva
sapere - ciò accadeva nel 1931 - se veramente lì era il paradiso.
Cercò di arrivare in Cina, ma si fermò in Bulgaria.
L'interesse di Hollandia si concentra però sul
pensiero di Van de Lubbe, più che sui fatti della sua vita.
Lo spettacolo fa parte di una serie di ritratti di
lavoratori basati unicamente sulle dichiarazioni dei protagonisti reali.
La scorsa stagione Bert Luppes ha interpretato il
ruolo di un operaio di una fabbrica di farina ormai in disuso a Leida in Kingcorn,
un testo basato su interviste reali.
Fedja van Huêt interpreta Marinus Van der Lubbe in
Ongebluste kalk, uno spettacolo basato esclusivamente sui diari e sulle lettere
dei protagonisti.
Il prossimo allestimento di questa stagione sarà
Biotex in scena a Rotterdam in una fabbrica di detersivi in disuso, dove Peter
Paul Muller interpreterà il ruolo di un operaio. Anche questo spettacolo è
basato sulla trascrizione fedele dì interviste reali.
In tutte queste produzioni la struttura dei testo ha
un ruolo fondamentale. Per quanto riguarda OngebIuste
kalk, essa
ricalca il Woyzeck
di Georg Büchner.
La storia della vita di Van der Lubbe presenta
infatti molte analogie con l'eroe di Büchner, tanto che potremmo definire Marinus
il Woyzeck dei ventesimo secolo.