Voices
(Twee
Stemmen)
tratto da
Pier Paolo
Pasolini
Cor
Herkstróter
regia
Johan
Simons
con
Jeroen Willems
traduzione e adattamento
Rob Klinkenberg
Paul Slangen
drammaturgia
Tóm Blokdijk
Paul Slangen
Jan Michael
Robijn Wendelaar
scenografia
Johan Simons
Piet Hein Eek (sedie)
luci e fonica
Ate‑Jan van Kampen, Nico Bink
produzione
Erin Coppens
Petra van Huffel
Theatergroep Hollandia beneficia dei contributi della
Provincia del Noord‑Holland e
del Ministero olandese dell'Educazione, Scienza e
Cultura
Versione inglese con sottotitoli in italiano
In Voices, Jeroen Willems ha utilizzato testi dello
scrittore e regista italiano Pier Paolo Pasolini che ritraggono quattro figure
di leader contemporanei: un'alto dirigente aziendale, un criminale, un
intellettuale e un industriale. A questi personaggi ne è stato aggiunto con una
certa facilità un quinto: Cor Herkstróter, presidente dei consiglio di
amministrazione della Sheli International, che riflette sui dilemmi morali e
sulle responsabilità sociali delle multinazionali. In quest'ultimo caso il
testo è stato ricavato proprio dai discorsi e dagli articoli dei dirigente
della Sheli.
In un'epoca in cui il capitalismo celebra la sua
vittoria, Pasolini svela la realtà nascosta dietro la "ragione"
dell'ideologia del libero mercato. Sostenuto dal cinismo, dall'ipocrisia e
dalla criminalità, l'alto dirigente sfrutta la confusione di interessi' in
gioco per costruire un impero che gli garantisca potere e ricchezza. Alla fine,
io scrittore rivela la vera natura di questo "sistema": esso
distrugge il futuro e uccide i giovani che non vi si adattano.
Nello spettacolo di Hollandia, questo mondo prende forma
intorno ad una tavola ancora disordinata dopo una festa. E' li che i cinque
personaggi parlano di sé a notte alta. Sono tutti interpretati da Jeroen
Willems che, spostandosi da una sedia all'altra sì trasforma con apparente
facilìtà, in uno scienziato, un alto dirigen te, una donna fino ad assumere il
ruolo di Dio e del diavolo.
“Il compiacimento, misto a depravazione e piacere decadente,
con cui Wíllems ritrae i suoi personaggi è quasi sensuale” ha scritto Geert
Sels su De Standaard.
"Willems ritrae la serie di despoti in un maniera tale
che persino il cittadino medio occidentale che crede di essere portatore di buoni principi, è attento ai problemi
dell’ambiente, si sente eticamente responsabile e sostiene la giustizia,
viene alla fine ridotto in poltiglia. Questo è ciò che rende straordinario il
monologo “(Han Guerts su Rotterdams Dagblad).
Nel 1997, Voices è stato realizzato come spettacolo in due
atti: alla fine del primo atto Betty Schuurman ha interpretato C’est tout,
l'ultimo testo di Margherite Duras su una donna che lotta disperatamente contro
il proprio declino fisico e mentale. In quello stesso anno Voices è stato
selezionato per il Theaterfestival e ha vinto il Grand Prix del Theaterfestival.